martedì 25 novembre 2008

Il Vaticano mette al sicuro i suoi Soldi

Due giorni fa il papa, mentre peggiora la crisi finanziaria, aveva tuonato (http://www.uaar.it/news/2008/10/06/crisi-finanziaria-papa-ammonisce) contro chi “costruisce solo sulle cose sono visibili, come il successo, la carriera, i soldi”. Noi, malignamente (si sa, non siamo colti dalla grazia divina), avevamo commentato: “evidentemente i depositi vaticani non sono stati ancora intaccati dalla crisi”.

Di recente è emerso proprio che il Vaticano aveva già fatto i suoi conti, prima dell’esplodere della crisi finanziaria, mettendo al riparo i suoi investimenti. Lo ha rivelato un articolo della fine di settembre di Robert Mickens, corrispondente romano per la rivista cattolica britannica Tablet (http://www.thetablet.co.uk/issues/1000121), intitolato Church with a Midas touch. Nel 2007, su consiglio di esperti e abili consulenti finanziari, il Vaticano aveva spostato i suoi investimenti dal mercato borsistico a beni meno soggetti a rischio come lingotti, obbligazioni e contanti. Un analista economico è stato interpellato dal Tablet per capire meglio i dati del rapporto 2007 sulla gestione delle finanze vaticane dello scorso anno stilato dalla Prefettura degli Affari economici della Santa Sede (http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/22401.php?index=22401〈=it) e pubblicato già nel luglio 2008, giungendo alla conclusione che il Vaticano ha trasformato una parte massiccia dei suoi investimenti: si parla di circa 340 milioni di euro in valuta, 520 in obbligazioni e in poche azioni, 19 milioni in oro e preziosi.

Ironico lo stesso Tablet: “la roccia di Pietro, su cui è stata fondata la Chiesa, si è trasformata in una roccia d’oro”. Un esperto finanziario intervistato sostiene che la Chiesa “appare finanziariamente ben posizionata per raccogliere profitti, anche nell’attuale tempesta finanziaria. [...] Complessivamente la Santa Sede è stata ben consigliata e non ha probabilmente perso molto nella crisi. Hanno abbandonato man mano le azioni e nel tempo si sono concentrati su investimenti obbligazionari e monetari”. Anche uno dei responsabili economici della Santa Sede, monsignor Vincenzo Di Mauro, spiega: “I risultati del primo periodo del 2008 sono preoccupanti e non inducono all’ottimismo. Si rende sempre più necessario il richiamo alle Amministrazioni della Santa Sede ad operare con prudenza e con la massima oculatezza nella gestione operativa delle spese e nell’assunzione di nuovo personale”.

[da: http://www.socialpress.it/article.php3?id_article=2273]


CONSIDERAZIONI:

Lungi da me pensare che tutto questo sia riprovevole, anzi, sono contento che si sia venuto a sapere, io VOGLIO che la gente sappia che per il vaticano i soldi sono importanti quanto lo sono per noi gente comune, e forse un po' di più, voglio che la gente cominci a storcere il naso quando a pronunciare le parole CARITA' e POVERTA' etc, è una persona coperta d'oro...

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