martedì 27 gennaio 2009

Perché credere nella Bibbia?

Il Fatto:

Affrontando con rispettoso interesse e dovuta curiosità "La Bibbia", libro sacro della religione ebraica e cristiana, proviamo assieme a comprendere le motivazioni per le quali dovremmo ritenerlo un testo veritiero, storico ed esatto.

Considerazioni personali:

La prima cosa che non riesco ad afferrare pienamente è la capacità dei credenti di credere che il suddetto testo sia inequivocalbimente infallibile e di ispirazione divina. Come in una imperitura e affascinante ipnosi collettiva, ciascun fedele assume come "Libro Sacro" un testo scritto oltre 2000 anni fa da autori vari, più o meno conosciuti e talvolta di difficile identificazione storica.
Ora, non intendo mettere in discussione o meno l'infallibilità e la sacralità della Bibbia, ma mi permetto di esprimere forti perplessità sulle facoltà di analisi e giudizio di persone che, come pecore nell'ovile (ndr. può sembrar strano, ma per un Cattolico Cristiano è un complimento!) accettano indiscutibilmente i dogmi e le certezze tramandate in percorsi travagliati e spesso poco raccomandabili, nella storia.

Passiamo ore e ore della nostra vita a diffidare di amici, contratti, datori di lavoro, colleghi, pubblicità, documentari, enciclopedie, dizionari, parenti, figli e mogli.. ma di un un libro composto da diversi scritti - raccolti e modificati nel corso della storia - provenienti da sperduti posti del pianeta e scritti da altrettando sperduti personaggi vissuti prima del Cristo, ci si fida ciecamente e gli si attribuiscono le caratteristiche di:
  • Divina
  • Infallibile
  • Esatta
  • Storica
Tra l'altro.. non è una fiducia consegnata ad un romanzo realista di poche pretese: bensì si aderisce totalmente e senza giudizio ad uno scenario di popoli in fuga, battaglie tra fazioni, diluvi universali, apparizioni eteree, dialoghi col divino, fiamme eterne e via dicendo.

Sempre evitando di approfondire gli eventi storici descritti nella Bibbia - assumendoli come veri - notiamo che all'interno dello stesso testo possiamo individuare centinaia di gravi contraddizioni di cui, se me lo chiederete, né parlerò in un prossimo articolo.

Volendo passare anche sopra queste infinite contraddizoni, dobbiamo passare sopra un'altra spiacevole considerazione: numerose storie narrate nella Bibbia (gran parte dell'Antico Testamento e tutto il Nuovo Testamento) derivano - più o meno strettamente - da testi sacri di moltissime culture antecedenti a quella cristiana in tutto il Medio Oriente.

Tralasciando tutti questi elementi non possiamo sfuggire al fatto che la Bibbia - da quando è stata scritta ad oggi - è stata modificata molte volte. Questo dipende sia dalle esigenze di traduzione, sia da una nostra evoluzione nella comprensione. In massima parte però dipende dal pensiero religioso e teologico del momento che, a buon bisogno, ha operato aggiunte e cesure per far quadrare il cerchio. Anche tutto ciò potrò argomentarvi, con una vostra richiesta.

Riassumiamo brevemente la situazione: abbiamo un testo scritto millenni fa da autori più o meno noti; narr a di eventi sovrumani e divini, spettacolari e catastrofici; cita discutibili eventi storici di cui la gran parte non sono dimostrabili; non è la prima fonte a raccontare certe storie, bensì la maggior parte dei contenuti sono copiati e derivati da diverse fonti antecedenti; all'interno dello stesso testo vi sono evidenti contraddizioni; la versione di cui noi disponiamo attualmente ha subito decine di modifiche ed edizioni, aggiunte e cesure ad opera esclusiva di teologi autorizzati dall'autorià ecclesiastica.

Ad un testo del genere, una grande parte della popolazione religiosa cattolica cristiana, aderisce senza analisi e critica.

Ma l'elemento migliore - l'asso che ancora non ho giocato - riguarda la coerenza: ipotizziamo che questa Bibbia sia davvero un testo sacro di ispirazione divina.. non conosco un cristiano che la prende sul serio, adempiendo ai precenti ed alle regole di vita che impone.
Se i fedeli credessero davvero nella Bibbia dovrebbero sgozzare tori, uccidere infedeli, picchiare donne peccatrici, non mangiare carne al sangue, non mangiare una moltitudine di animali e pesci, non uccidere alcuni tipi di insetti, tagliarsi i capelli in un certo modo e via dicendo.

Certo, a questo punto un religioso potrebbe dirmi "Si vabbè.. ma la Bibbia va interpretata, va capita, va studiata, va resa attuale.. anche il Cristo l'ha detto".

Ebbene.. quindi non solo devo fare uno sforzo di cecità infinito per ignorare tutto ciò che di menzognero c'è nella Bibbia, ma devo anche fare un secondo sforzo di cecità per - una volta che mi sono convinto che è divina e infallibile - per ricredermi, e fidarmi ciecamente dell'interpretazione e del suggerimento di una manciata di Papi e Vescovi, ignorando a pié pari circa l'80% del testo sacro.

Per chiunque invece derivi l'infallibilità della Bibbia dalle parole del Cristo, rispondo: la legitimità del Cristo è fondata nell'Antico Testamento, ovvero nel giardino dell'eden e nel peccato originale.. che ha reso l'umanità "da salvare". Il Cristo è il nostro salvatore proprio grazie al nostro peccato. Quindi.. la Bibbia legittima il Cristo.
Ma il Cristo, come si legge nel Nuovo Testamento, legittima l'Antico Testamento.

E' come dire che, in un fumetto di "Topolino", Zio Paperone e Paperino esistono sul serio, perché l'uno dichiara di conoscere l'altro. D'altronde.. la vita quotidiana di Paperopoli è certamente meno surreale (ma meno eccitante) di una giornata passata con Mosè.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fantastica analisi! Complimenti!

Raffaele Pizzari ha detto...

Grazie :D